“Capita di restare invischiati in storie ambigue, tentacolari, destinate a diventare ossessioni. Condividerle è forse l’atto che più si avvicina alla liberazione. Se non temete i sentieri che conducono alla pazzia, se pensate che la poesia sia un’incerta linea di frontiera tra salute e disordine mentali, accostatevi con abbandono a questo romanzo che di romanzate ha solo le intenzioni.”
L'ARGATIL di Gabriella Montanari
di Mariangela Taccogna
Roma, 1973. Maria Marchesini è spaesata: la Stazione Termini è troppo grande e non riesce ad orientarsi. Con l’aiuto di un giovanotto gentile arriva alla clinica neuropsichiatrica. Sessanta ospiti, oltre a medici senza scrupoli che abusano delle pazienti, infermiere fredde e crudeli, suore imbroglione e irrispettose dell’abito monacale che indossano. ...Leggi tutto